giorno 23 - 12 settembre 2006 
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Che giornata incredibile! Siamo partiti di prima mattina per seguire la strada nel parco in senso orario partendo dalla tappa obbligatoria al geyser Old Faithful, che puntualmente come un orologio svizzero ogni 1,5 ore - giorno e notte - sputa una fontana di acqua a 30 m di altezza, per poi assopirsi di nuovo gorgogliando fino allo sputo successivo. La folla sembra uscita da uno stadio, ci sono persino le panchine sistemate a mo' di spalchi tutt'attorno al geyser. Se penso che siamo a metà settembre... immagino la ressa d'estate e rabbrividisco. A Petino viene l'acquolina e si mette in fila per il gelato: 25 minuti - a me ha fatto scappare la voglia. A giudicare dalla gente che se ne va, probabilmente il geyser ha appena "ruttato" quindi abbiamo un'oretta abbondante da occupare nei paraggi. C'è un sentiero che promette bene e porta ad uno spuntone di roccia via dalla pazza folla, sono circa 5,5 km in totale e abbiamo giusto il tempo per seguirlo. Non appena cominciamo a salire, notiamo 2 bisonti a meno di 20 m dal sentiero, intenti nelle loro faccende e incuranti di noi turisti. La vista mi fa comunque rabbrividire, sono vicinissimi, i ranger consigliano di mantenere distanze di sicurezza di almeno 100 m dagli animali del parco. Ci fermiamo a osservarli e dopo poco ci raggiungono altre persone, quindi rassicurati dalla presenza di altri (l'unione fa la forza), scattiamo qualche foto e continuamo a salire. Una coppia di americani socievole ci tiene compagnia e facciamo 4 chiacchiere lungo il cammino. Li vedremo spesso durante il giorno in altri punti d'interesse nel parco. Alla fine ci invitano a passare da loro in California durante il viaggio e adesso che conosciamo qualcuno a Palo Alto, probabilmente inseriremo la città nella nostra rotta! Visto dall'alto, il geyser appare appiattito e quindi delusi scendiamo per assistere alla sceneggiata dai posti in platea. I due bisonti se ne sono andati, probabilmente infastiditi dai flash delle macchine fotografiche.

Trovati due posti con il sole nella giusta direzione, aspettiamo pazientemente che si verifichi l'evento e dopo un falso allarme (uno sputacchio fiacco) il geyser lancia verso il cielo una fontana d'acqua alta quasi 30 m, per 5 minuti. Poi tutto torna tranquillo e la gente si dilegua. Ce ne andiamo anche noi, fermandoci di volta in volta agli altri punti d'interesse della regione dei geyser. Ho respirato tanto zolfo quanto mai in tutta la mia vita! Fanghi ribollenti, piscine d'acqua gorgogliante con colorazioni così belle che invogliavano a fare un tuffo, rocce laviche spaccate che emettono esalazioni di gas sulfuree e vapore. Una concentrazione di eruzioni vulcaniche come poche al mondo. Del resto, l'intero parco è un enorme vulcano. Esaurita la regione dei geyser ci siamo resi conto che senza volerlo avevamo camminato per almeno 4 ore e visto come minimo 50 geyser. Arrivati nella regione dei canyon decidiamo di passare la notte nel campeggio di Canyon Village, ma sbadatamente manchiamo l'ingresso al campeggio e finiamo in una strada a senso unico. Pazienza, dovremo percorrerla fino in fondo e tornare indietro dalla strada principale.

Non ci eravamo neanche accorti che così facendo eravamo finiti proprio in bocca al Grand Canyon di Yellowstone e la vista che ci si è parata davanti agli occhi dopo qualche centinaio di metri ci ha lasciati veramente di stucco. Mai vista una cosa simile in vita mia! Un canyon profondo scavato dal fiume Yellowstone, che si vede a malapena ma si sente scorrere (la meravigliosa cascata è ben visibile), dalle pareti color rosso dorato che alle 7,00 di sera assumevano una colorazione ancora più intensa dovuta al tramonto. Siamo rimasti pietrificati a guardarci attorno, davvero senza parole. Il campeggio è già chiuso per la stagione quindi non ci resta che tornare a Fishing Bridge e tornare qua domani mattina.

Sulla via del ritorno, sono ormai le 20,00 circa, notiamo della gente intenta a osservare qualcosa. Dato che ormai siamo esperti nel capire che quando la gente si ferma sul ciglio della strada c'è qualcosa di interessante, ci fermiamo anche noi e ci informano che in fondo alla radura un branco di 5 lupi sta per sferrare un attacco su due alci che si stavano abbeverando al fiume. Armati di cannocchiale ci mettiamo anche noi a scrutare l'orizzonte e vediamo 2 lupi argentei che tentano di separare l'alce femmina dal maschio. Quest'ultimo si difende egregiamente con le corna e li tiene a bada, gli altri lupi sembrano essere cucciolotti in attesa che il pasto venga servito. Passa un'ora e sembra che gli alci riescano a difendersi, ma si è fatto troppo buio per dinstinguere le cose. Decidiamo di tornare in questo punto domani mattina per vedere l'epilogo della caccia. Per un lungo attimo mi è sembrato di vivere in un documentario del National Geographic.

Non passano 2 minuti e notiamo che la jeep che ci ha appena superati per strada scondinzola e inchioda davanti a noi. Rallentiamo e vediamo 2 bisonti lungo il ciglio della strada che si dileguano nel bosco, tanto sangue sparso per terra e il cofano della jeep praticamente sul tetto. Il motore fuma. Ha investito un bisonte. La macchina è da buttare, tra l'altro ricoperta interamente di tipica "cacchetta da strizza" del bisonte che sentiamo mugugnare nel bosco. L'unica persona a bordo, sotto choc, non si è fatta nulla. Il cellulare non prende, quindi fermo un'altra auto per chiedere che avvisino i ranger alla stazione successiva. Restiamo con lo sventurato per prestare i primi soccorsi, in effetti l'odore del sangue potrebbe attirare gli orsi. Ci mancherebbero solo quelli a questo punto. Almeno finché non arrivano i ranger, possiamo offrirgli riparo nel nostro camper: sia mai che i bisonti imbufaliti decidano di vendicarsi. Mi viene da pensare che se non ci avesse superati 2 minuti prima, avremmo investito noi il bisonte. Sono bestie enormi, pesano fino a 1 tonnellata e ti disfano la macchina. È praticamente impossibile distinguerli al buio anche con i fari accesi. Il ranger arriva nel giro di 5 minuti, caspita che servizio!! Ci assicura che la situazione è sotto controllo e ce ne possiamo andare. 20 minuti per percorrere i 10 km che ci separavano dal campeggio, terrorizzati all'idea di ripetere la scena. Andiamo a letto e sogno tutta la notte gli eventi del giorno. Che giornata incredibile!

Il lago Yellowstone.

Le rapide del fiume Yellowstone.

Uno dei bisonti sul sentiero.

Old Faithful visto dall'alto.

No, non siamo allo stadio. Gli spalti sono per gli spettatori del geyser.

La fontana di acqua calda.

Un passante si offre per farci una foto insieme, e perché no?

A dire il vero, queste e tante altre ci sono sembrate più interessanti del vecchio geyser.

Una delle tante piscine, di acqua color smeraldo, zaffiro e ambra. I cerchi colorati sono causati dai termofili, batteri amanti del caldo che ci sguazzano a più non posso (ma non si vedono).

Quasi quasi un tuffo lo farei.

Un'altra sorgente bollente.

E un'altra ancora.

Laura in primo piano nasconde la sorgente.

Bisonte!

Sempre lo stesso bisonte.

Petino, armato di tutto il coraggio che ha in corpo, gira la schiena al bisonte.
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